Celebra mezzo secolo di vita la Croce Rossa montegrossese: un compleanno che si festeggia domenica, il giorno che il paese dedica alle sue 17 associazioni. Una storia fatta di idee lungimiranti e di persone sensibili.
Tutto comincia nel 1965: su iniziativa dell’arciprete don Conti, del Cavalier Minelli e del presidente provinciale Bosso nasce il primo gruppo di volontari. Allora ci si arrangiava come si poteva. «La sede non esisteva ancora – raccontano i fondatori – la prima ambulanza, una Fiat 750 targata Cri, si teneva nel garage del Comune mentre le chiamate per i servizi erano ricevute dal negozio di commestibili di Sandro Macario per poi passare il testimone al volontario Rocco Scarfiello che faceva tutto, il centralinista, l’autista, il barelliere poi le emergenze hanno fatto riferimento al bar della stazione». Presto la macchina di volontari ha iniziato a crescere, gente pronta ad abbandonare il lavoro nei campi e nelle vigne per dare una mano a chi ne ha bisogno. Presto il Comune concede in comodato d’uso i locali che diventeranno la nuova sede di piazza Saracco. Nascono le figure dell’ispettore e del viceispettore, si costituisce il gruppo dei Pionieri mentre garage e autorimesse trovano posto nell’ex centrale Telecom.
Il 2014 è stato l’anno è stato l’anno della privatizzazione. La ristrutturazione della sede per ottimizzare i locali e ridurre le spese si è completata. Una grande squadra di un centinaio di volontari e undici mezzi guidata dal commissario Marinella Curto (che ha accettato l’arduo incarico per evitare il commissariamento con il supporto dei responsabili di area Giorgio Canepa, Marina Campi, Andrea Catalano, Veronica Cerrato) offre quotidianamente il servizio al territorio con una dotazione di undici mezzi, dalle emergenze 118 (195 interventi in un anno), al trasporto dei pazienti in dialisi (1332). Adesso è pronta a fare festa e ad aprire l’album dei ricordi.
Elisa Schiffo, La Stampa